Venerdì pomeriggio, diversi libici sono scesi in strada e nelle piazze per protestare contro la crisi e le condizioni di vita in tutto il paese nordafricano. Movimenti pacifici si sono registrati a Misurata, Surman, Bengasi ed anche a Zawiya dove si sono appena concluse le elezioni per il consiglio municipale.
Nella parte orientale del paese, ed in particolare a Bengasi, i cittadini sono scesi in piazza contro la corruzione dei politici. Il giovane Ali ci ha detto: “la Camera dei Rappresentanti non è riuscita nemmeno ad emanare la legge costituzionale, vogliamo le elezioni. Non è giusto che chi non ci rappresenta continui a prendere decisioni importanti e fare accordi con potenze straniere senza nemmeno considerare i bisogni e la volontà dei propri cittadini”. In molti hanno anche chiesto la liberazione di alcuni prigionieri, detenuti ingiustamente, ed il ripristino di un reale sistema giudiziario.
Motivazioni condivise anche dai cittadini di Misurata nella zona nord occidentale del paese che hanno protestato per alcuni elementi definiti “criminali” che farebbero parte delle forze di sicurezza. “Le regole devono valere per tutti” grida qualcuno tra la folla. A Zawyia i cittadini hanno chiesto al nuovo Consiglio municipale di lavorare fin da subito per risolvere i problemi che affliggono la città, la crisi dei prodotti da forno, la mancanza di servizi e la crisi elettrica. A Surman, città sulla costa mediterranea della Libia, in Tripolitania, la gente ha chiesto la dipartita del Consiglio Presidenziale e della Camera dei Rappresentanti.
L’aumento dei prezzi, la crisi elettrica e la percezione della corruzione stanno esasperando il popolo libico. Le proteste, ordinate e pacifiche, hanno visto la partecipazione di molti giovani con cartelli dagli slogan “dov’è la mia pagnotta?” in riferimento alla crisi del pane che il Governo sta cercando di risolvere da tempo, ma la senzazione resta quella che qualsiasi investimento si perda per strada, o finisca nelle mani sbagliate. La presenza dei giovani assume sicuramente una valenza positiva, rispetto al silenzio e alla rassegnazione, perchè a volte non solo si può gridare, ma è necessario farlo.
Alcuni giorni fa un ragazzo di Tripoli ci ha detto, commentando la notizia di due giovani uccisi in circostanze ancora da chiarire: “Amo la vita e voglio vivere, odio la guerra e le armi. Vorrei studiare, trovare un lavoro, divertirmi, e spendere la mia vita come voglio, ma la situazione nel mio Paese non me lo permette. Forse non verrò ucciso da un colpo di pistola, ma sarà questa realtà a farmi morire”.
La liberazione libica continua con l’ingresso in guerra delle tribù algerine
[03.10.2011] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
Le zone più a sud della Libia sono saldamente sotto il controllo delle forze libiche e alleate. Combattimenti continuano a Tripoli, nel nord-est e nel nord-ovest della Libia. Tribù algerine sono entrate in ciò che i capi delle tribù algerine chiamano “La guerra per la liberazione del Nord Africa”. Le corporation degli organi d’informazione occidentali continuano il loro blackout dei media, mentre la NATO riferisce di avere svolto 40 sortite aeree. dal Dott. Christof Lehmann
Nsnbc sta cercando di portare ai suoi lettori un informazione equilibrata sulla guerra di Libia, che contiene sia un’analisi approfondita e giorno per giorno i rapporti. Ieri nsnbc ricevuto una e-mail da una famiglia libica espatriata in Europa, che ringraziava nsnbc per la consegna di giorno in giorno degli aggiornamenti sulla situazione sul terreno in Libia. Con la comunicazione tra Europa e Libia che sta diventando problematica nel migliore dei casi e elementare o inesistente nel peggiore dei casi, i nostri rapporti giornalieri sono spesso tutta l’informazione che le famiglie hanno a disposizione che può dare almeno qualche indicazione sulla situazione dei loro cari. Abbiamo promesso di trasmettere questa grazie a tutti gli altri media indipendenti che coprono il conflitto.
Sirte – Secondo il sito della resistenza libica Zangetna nella zona marittima di Jiza, i combattenti della resistenza libica sono riusciti a colpire e hanno fatto esplodere un elicottero d’assalto Apache, il 1 ottobre alle ore 23:00.
Sirte – Sempre secondo il sito della resistenza libica Zangetna (dopo il saccheggio del Museo nazionale di Tripoli ad agosto) anche il Museo situato nella zona Soltane di Sirte est è stato vittima di un saccheggio organizzato dai ribelli/golpisti della NATO. Tutto era trasportato su pickup. I tesori libici rubati erano probabilmente commissionati dagli occidentali per completare la raccolta di qualche autentico collezionista.
In imboscate a Sirte, durante la ritirata dei golpisti chiusi in trappola tra i quartieri della periferia, quasi 40 rinnegati sono morti mentre un altro centinaio è rimasto ferito. I ribelli erano avanzati per poi ritrovarsi imprigionati sotto il fuoco di cecchini, mortai, razzi rpg; numerose auto Toyota pick-up sono state distrutte. Tra quelli che sono riusciti a fuggire, ci sono circa 100 feriti che hanno potuto raggiungere la città di Misurata. La NATO è stata costretta a fornire i farmaci, perché l’ospedale locale è completamente stracolmo. Il personale medico dell’ospedale non riesce a sopperire a tutti i casi, essendo sopraffatto da un numero di feriti esponenziale.
(AGI) – Misurata, 1 ott. – A Sirte, la citta’ natale di Muammar Gheddafi assediata da giorni, la “situazione e’ disperata“.
Secondo la Croce Rossa Internazionale la gente muore per la mancanza di cure mediche di base, e anche perche’ l’ospedale, colpito da razzi, non e’ in grado di aiutare i feriti. Lo ha riferito Hichem Khadhraoui, inviato della Croce Rossa Internazionale, aggiungendo che la squadra che ha guidato a Sirte ha consegnato 300 “kit per ferite da guerra” e circa “150 sacchi per cadaveri“. http://www.agi.it/news/notizie/201110012301-cro-rt10104-libia_croce_rossa_la_situazione_e_disperata_a_sirte La Croce Rossa visita nelle giornate del 1 e del 2 ottobre gli ospedali di Sirte sotto una feroce offensiva dei ribelli golpisti, in corso in queste ore.
Tripoli – Secondo il sito web della resistenza libica Zangetna, i combattenti della resistenza libica hanno ucciso Muhamad Muftah Shalkan, un cugino di Abdel Rahman Shalkan, un membro della CNT (ex ministro degli Esteri ed ex ambasciatore delle Nazioni Unite, leader della CNT) comandante dei mercenari del CNT della zona di al-Graefe, vicino a Tripoli. I colpi ricevuti dai mercenari della Nato per mano della Resistenza Libica sono una prova del livello di organizzazione e della determinazione di vittoria o morte del popolo libico che non lascerà mai in pace i ratti golpisti per liberare il paese dai suoi padroni occidentali.
Bani Walid – Diverse fonti all’interno delle nuove autorità libiche avevano rivendicato che Ibrahim Moussa (portavoce del governo libico legittimo) la settimana scorsa fosse presso l’oasi di Bani Walid, circondato dalle forze anti-Gheddafi. La roccaforte lealista si trova a 170 km a sud-est di Tripoli e resiste alla forte offensiva del CNT. In realtà, Moussa IBRAHIM si muove con le colonne mobili lealiste su tutti i fronti in cui si porta l’attacco. IBRAHIM, parlando regolarmente sul canale Arraya, ha detto l’altro ieri che “Bani Walid è stata completamente ripulita e gli agenti della NATO (i golpisti del CNT) si trovano alla periferia della città e sulle montagne.”
“La notizia di Bani Walid è eccellente, Bani Walid rappresenta la morte per le forze del CNT, gli ospedali sono pieni di combattenti anti-Gheddafi“, ha aggiunto. Questo confermerebbe la notizia di diserzioni attorno al migliaio di unità sul fronte di Bani Walid e Sirte tra le forze del CNT che hanno lasciato sul campo altrettanti combattenti, mentre altri ribelli si rifiuterebbero di andare a fare da “carne di cannone” sui due fronti che negli ultimi 20 giorni hanno portato una carneficina tra le fila dei golpisti ribelli.
Secondo Allen Jules in imboscate a Walid Bani, la resistenza libica avrebbe eliminato altri 40 rinnegati.
Mentre rimangono sempre nelle mani dei lealisti decine di mercenari, armati dalla NATO, tra i quali diversi francesi e inglesi come: Jaques Monse:35 anni – Alan Abano di 29 – Mark Moren di 31 – Henry Richardson di 26 – Ryan Kirk di 37.
Dopo le notizie di ieri dei preparativi della NATO di espandere le operazioni militari in Algeria, e la conferma che squadre delle operazioni speciali della Nato sono state portate a terra in Algeria per un tempo considerevole, e dopo le notizie di ieri che l’ambasciatore francese in Algeria, Xavier Driencourt, si sta preparando per l’evacuazione di emergenza entro una settimana; nsnbc ha ricevuto reports che hanno confermato che le tribù provenienti dall’Algeria sono entrate in guerra.
Sirte – Secondo il sito della resistenza libica Zangetna nella zona marittima di Jiza, i combattenti della resistenza libica sono riusciti a colpire e hanno fatto esplodere un elicottero d’assalto Apache, il 1 ottobre alle ore 23:00.
Sirte – Sempre secondo il sito della resistenza libica Zangetna (dopo il saccheggio del Museo nazionale di Tripoli ad agosto) anche il Museo situato nella zona Soltane di Sirte est è stato vittima di un saccheggio organizzato dai ribelli/golpisti della NATO. Tutto era trasportato su pickup. I tesori libici rubati erano probabilmente commissionati dagli occidentali per completare la raccolta di qualche autentico collezionista.
In imboscate a Sirte, durante la ritirata dei golpisti chiusi in trappola tra i quartieri della periferia, quasi 40 rinnegati sono morti mentre un altro centinaio è rimasto ferito. I ribelli erano avanzati per poi ritrovarsi imprigionati sotto il fuoco di cecchini, mortai, razzi rpg; numerose auto Toyota pick-up sono state distrutte. Tra quelli che sono riusciti a fuggire, ci sono circa 100 feriti che hanno potuto raggiungere la città di Misurata. La NATO è stata costretta a fornire i farmaci, perché l’ospedale locale è completamente stracolmo. Il personale medico dell’ospedale non riesce a sopperire a tutti i casi, essendo sopraffatto da un numero di feriti esponenziale.
(AGI) – Misurata, 1 ott. – A Sirte, la citta’ natale di Muammar Gheddafi assediata da giorni, la “situazione e’ disperata“.
Secondo la Croce Rossa Internazionale la gente muore per la mancanza di cure mediche di base, e anche perche’ l’ospedale, colpito da razzi, non e’ in grado di aiutare i feriti. Lo ha riferito Hichem Khadhraoui, inviato della Croce Rossa Internazionale, aggiungendo che la squadra che ha guidato a Sirte ha consegnato 300 “kit per ferite da guerra” e circa “150 sacchi per cadaveri“. http://www.agi.it/news/notizie/201110012301-cro-rt10104-libia_croce_rossa_la_situazione_e_disperata_a_sirte La Croce Rossa visita nelle giornate del 1 e del 2 ottobre gli ospedali di Sirte sotto una feroce offensiva dei ribelli golpisti, in corso in queste ore.
Tripoli – Secondo il sito web della resistenza libica Zangetna, i combattenti della resistenza libica hanno ucciso Muhamad Muftah Shalkan, un cugino di Abdel Rahman Shalkan, un membro della CNT (ex ministro degli Esteri ed ex ambasciatore delle Nazioni Unite, leader della CNT) comandante dei mercenari del CNT della zona di al-Graefe, vicino a Tripoli. I colpi ricevuti dai mercenari della Nato per mano della Resistenza Libica sono una prova del livello di organizzazione e della determinazione di vittoria o morte del popolo libico che non lascerà mai in pace i ratti golpisti per liberare il paese dai suoi padroni occidentali.
Bani Walid – Diverse fonti all’interno delle nuove autorità libiche avevano rivendicato che Ibrahim Moussa (portavoce del governo libico legittimo) la settimana scorsa fosse presso l’oasi di Bani Walid, circondato dalle forze anti-Gheddafi. La roccaforte lealista si trova a 170 km a sud-est di Tripoli e resiste alla forte offensiva del CNT. In realtà, Moussa IBRAHIM si muove con le colonne mobili lealiste su tutti i fronti in cui si porta l’attacco. IBRAHIM, parlando regolarmente sul canale Arraya, ha detto l’altro ieri che “Bani Walid è stata completamente ripulita e gli agenti della NATO (i golpisti del CNT) si trovano alla periferia della città e sulle montagne.”
“La notizia di Bani Walid è eccellente, Bani Walid rappresenta la morte per le forze del CNT, gli ospedali sono pieni di combattenti anti-Gheddafi“, ha aggiunto. Questo confermerebbe la notizia di diserzioni attorno al migliaio di unità sul fronte di Bani Walid e Sirte tra le forze del CNT che hanno lasciato sul campo altrettanti combattenti, mentre altri ribelli si rifiuterebbero di andare a fare da “carne di cannone” sui due fronti che negli ultimi 20 giorni hanno portato una carneficina tra le fila dei golpisti ribelli.
Secondo Allen Jules in imboscate a Walid Bani, la resistenza libica avrebbe eliminato altri 40 rinnegati.
Mentre rimangono sempre nelle mani dei lealisti decine di mercenari, armati dalla NATO, tra i quali diversi francesi e inglesi come: Jaques Monse:35 anni – Alan Abano di 29 – Mark Moren di 31 – Henry Richardson di 26 – Ryan Kirk di 37.
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Secondo fonti attendibili, una serie di incontri segreti tra i leader tribali di Zintan, Libia e Algeria, ha portato questa sera ad un accordo secondo cui un fronte unito delle milizie tribali entrerà in una guerra che viene chiamata “La guerra per la liberazione del Nord Africa”. Secondo le stesse fonti questa alleanza di tribù è sostenuta da un fronte unito del Nord Africa, tra le tribù del Marocco così come il Polisario che combatte contro l’amministrazione marocchina della Repubblica Democratica Araba Saharawi. Molti membri del governo provvisorio Saharawi e combattenti del Polisario vivono in esilio in Algeria. La Repubblica Democratica Araba Saharawi è stata ufficialmente riconosciuta dalla Libia nel 1980 ed è riconosciuta da una vasta gamma di paesi di cui non uno è stato membro della NATO.
Khamis Gheddafi
Da quando l’appoggio militare internazionale contro l’aggressione guidata dalla NATO ha cominciato a manifestarsi e dal conseguente adattamento della strategia e della tattica da parte di Khamis Gheddafi e della leadership militare delle Forze Armate libiche, la situazione sul terreno ha portato, a dispetto dei pesanti combattimenti a perdite su entrambi i fronti, a risultati così positivi che si stima che il 95% del Sud della Libia sia sotto il controllo del legittimo governo libico, godendo di un travolgente sostegno popolare.
Una panoramica sulla situazione militare delle ultime notti fino al mattino di oggi.
A Derna un grande contingente di combattenti del CNT sono fuggiti dalla città subendo pesanti perdite quando è stato tenacemente inseguito dai militari libici, dalla resistenza tribale e popolare. Pesanti combattimenti ad Al-Baida hanno portato questa mattina alla liberazione di circa il 50% della città.
Alle sei in punto di questa mattina abbiamo ricevuto reports di pesanti combattimenti strada per strada, casa per casa e stanza per stanza in lotta a Bengasi con pesanti perdite da entrambe le parti. Si stima che circa il 50% della città è segnalata esser stata liberata. La resistenza principale da parte delle forze del CNT è radicata nel centro di Bengasi. Un contingente di combattenti del CNT da Tobruk che era stato distaccato in soccorso dei combattenti del CNT, circondati nella città di Bengasi, è stato letteralmente spazzato via quando l’intelligence dall’interno dei quadri del CNT a Tobruk ha reso possibile preparare un agguato da parte delle Forze libiche.
Sirte – Secondo il sito della resistenza libica Zangetna nella zona marittima di Jiza, i combattenti della resistenza libica sono riusciti a colpire e hanno fatto esplodere un elicottero d’assalto Apache, il 1 ottobre alle ore 23:00.
Sirte – Sempre secondo il sito della resistenza libica Zangetna (dopo il saccheggio del Museo nazionale di Tripoli ad agosto) anche il Museo situato nella zona Soltane di Sirte est è stato vittima di un saccheggio organizzato dai ribelli/golpisti della NATO. Tutto era trasportato su pickup. I tesori libici rubati erano probabilmente commissionati dagli occidentali per completare la raccolta di qualche autentico collezionista.
In imboscate a Sirte, durante la ritirata dei golpisti chiusi in trappola tra i quartieri della periferia, quasi 40 rinnegati sono morti mentre un altro centinaio è rimasto ferito. I ribelli erano avanzati per poi ritrovarsi imprigionati sotto il fuoco di cecchini, mortai, razzi rpg; numerose auto Toyota pick-up sono state distrutte. Tra quelli che sono riusciti a fuggire, ci sono circa 100 feriti che hanno potuto raggiungere la città di Misurata. La NATO è stata costretta a fornire i farmaci, perché l’ospedale locale è completamente stracolmo. Il personale medico dell’ospedale non riesce a sopperire a tutti i casi, essendo sopraffatto da un numero di feriti esponenziale.
(AGI) – Misurata, 1 ott. – A Sirte, la citta’ natale di Muammar Gheddafi assediata da giorni, la “situazione e’ disperata“.
Secondo la Croce Rossa Internazionale la gente muore per la mancanza di cure mediche di base, e anche perche’ l’ospedale, colpito da razzi, non e’ in grado di aiutare i feriti. Lo ha riferito Hichem Khadhraoui, inviato della Croce Rossa Internazionale, aggiungendo che la squadra che ha guidato a Sirte ha consegnato 300 “kit per ferite da guerra” e circa “150 sacchi per cadaveri“. http://www.agi.it/news/notizie/201110012301-cro-rt10104-libia_croce_rossa_la_situazione_e_disperata_a_sirte La Croce Rossa visita nelle giornate del 1 e del 2 ottobre gli ospedali di Sirte sotto una feroce offensiva dei ribelli golpisti, in corso in queste ore.
Tripoli – Secondo il sito web della resistenza libica Zangetna, i combattenti della resistenza libica hanno ucciso Muhamad Muftah Shalkan, un cugino di Abdel Rahman Shalkan, un membro della CNT (ex ministro degli Esteri ed ex ambasciatore delle Nazioni Unite, leader della CNT) comandante dei mercenari del CNT della zona di al-Graefe, vicino a Tripoli. I colpi ricevuti dai mercenari della Nato per mano della Resistenza Libica sono una prova del livello di organizzazione e della determinazione di vittoria o morte del popolo libico che non lascerà mai in pace i ratti golpisti per liberare il paese dai suoi padroni occidentali.
Bani Walid – Diverse fonti all’interno delle nuove autorità libiche avevano rivendicato che Ibrahim Moussa (portavoce del governo libico legittimo) la settimana scorsa fosse presso l’oasi di Bani Walid, circondato dalle forze anti-Gheddafi. La roccaforte lealista si trova a 170 km a sud-est di Tripoli e resiste alla forte offensiva del CNT. In realtà, Moussa IBRAHIM si muove con le colonne mobili lealiste su tutti i fronti in cui si porta l’attacco. IBRAHIM, parlando regolarmente sul canale Arraya, ha detto l’altro ieri che “Bani Walid è stata completamente ripulita e gli agenti della NATO (i golpisti del CNT) si trovano alla periferia della città e sulle montagne.”
“La notizia di Bani Walid è eccellente, Bani Walid rappresenta la morte per le forze del CNT, gli ospedali sono pieni di combattenti anti-Gheddafi“, ha aggiunto. Questo confermerebbe la notizia di diserzioni attorno al migliaio di unità sul fronte di Bani Walid e Sirte tra le forze del CNT che hanno lasciato sul campo altrettanti combattenti, mentre altri ribelli si rifiuterebbero di andare a fare da “carne di cannone” sui due fronti che negli ultimi 20 giorni hanno portato una carneficina tra le fila dei golpisti ribelli.
Secondo Allen Jules in imboscate a Walid Bani, la resistenza libica avrebbe eliminato altri 40 rinnegati.
Mentre rimangono sempre nelle mani dei lealisti decine di mercenari, armati dalla NATO, tra i quali diversi francesi e inglesi come: Jaques Monse:35 anni – Alan Abano di 29 – Mark Moren di 31 – Henry Richardson di 26 – Ryan Kirk di 37.
Il caos totale nella pianificazione militare tra gli strateghi del CNT diventa evidente se si considera che un distaccamento di combattenti del CNT aveva lasciato la stessa notte Bengasi prima per preparare un attacco a Ghat, che ha incontrato una forte resistenza, avendo come risultato 30 vittime del CNT.
A Zawiah la bandiera verde è issata su una città liberata. Dopo le riunioni dei rappresentanti delle città e dei villaggi intorno a Zliten di ieri e stasera, i rappresentanti del CNT, questa mattina sono stati avvicinati dai rappresentanti della cittadina per la consegna di un ultimatum secondo cui i rappresentanti locali del CNT, insieme ai loro mercenari stranieri dovrebbero lasciare Zliten da venerdì, o affrontare la situazione di “essere buttati fuori” dal popolo. Anche se gli psicologici strateghi del Pentagono e della NATO erano riusciti ad ingannare una parte sostanziale della popolazione libica a credere che avevano bisogno di una boccata di aria fresca e di riforme, dopo il risveglio brutale di ciò che l’Impero Anglo Americano rappresenta, e come viene rappresentato dai mercenari importati alQaedisti, afgani e altri opportunisti, uno stimato 97% della popolazione libica è decisamente schierato dietro Muammar Gheddafi e il governo legittimo della Libia.
Il 97% dovrebbe dire a qualsiasi esperto militare che la situazione è notevolmente peggiore per le ambizioni degli Stati Uniti di quanto non fosse in Vietnam.
La situazione della NATO in Libia sta diventando disperata. Quello che doveva essere un colpo di stato postmoderno con il canto del futuro e una rivolta armata limitata si è trasformata in una massiccia campagna militare con gravi perdite. La NATO e il CNT sono sempre più isolati in “sacche di occupazione”. Mentre aumentano i mormorii su iniziative diplomatiche e di condivisione del potere, la NATO ha iniziato una campagna per corrompere e mettere su una sceneggiata con la popolazione degli Stati Uniti attraverso un possibile attacco false flag, abbattendo un aereo civile.
by Dott. Christof Lehmann
Stasera nsnbc ricevuto segnalazioni che hanno confermato che il lungo assedio sulla strategica città del Sahara, Sabha, è stato spezzato. La zona intorno a Sabha è ormai così saldamente sotto controllo libico che distaccamenti armati possono essere inviati per rafforzare le battaglie in corso a Bengasi e a Sirte. La 32° Brigata d’elite sotto il comando di Khamis Gheddafi, che è stata recentemente staccata in plotoni formati da unità per operazioni speciali, ha attaccato con successo un convoglio NATO/CNT nella zona di Sirte, uccidendo un comandante “ribelle” di alto rango. Il tentativo della Nato di stabilire una testa di ponte nel porto di Sirte per preparare un assalto anfibio alla maniera dell’assalto iniziale su Tripoli, era andato male quando a un cacciatorpediniere della NATO era stato dato alle fiamme dalle forze speciali libiche. Nella regione di Zawiah un convoglio della NATO/TNC con una notevole quantità di armi è caduto in un’imboscata delle forze libiche e alleate. I raid aerei Nato sembrano concentrarsi sulla parte nord-orientale della Libia, nel tentativo di riconquistare Derna e parti di Bengasi. All’interno di Tripoli cellule dormienti stanno in attesa di un assalto finale al Capitol della Libia e sono incrementati i rapporti di tattiche di guerriglia urbana che vengono utilizzati per destabilizzare il CNT e le forze sotto il comando del consigliere militare di Tripoli sotto il comando di Abdel Hakim Belhadj.
Negli ultimi due giorni nsnbc ha ricevuto rapporti confermati di un crescente numero di disertori del governo libico, che vogliono disertare ancora una volta, dopo aver realizzato l’amara verità che hanno contribuito alla distruzione del loro paese e a massacri sul loro popolo. Ieri nsnbc ha ricevuto rapporti che il CNT e la NATO hanno contattato diplomatici russi per mediare un cessate il fuoco e negoziare un accordo di pace che includa un’opzione di condivisione del potere.
Una fonte con stretti legami con i leaders tribali ha informato nsnbc che ci sono stati tentativi falliti da parte di Diplomatici Svizzeri per corrompere i leader tribali che hanno dispiegato a Sirte combattenti affinchè si ritirassero dalla battaglia per la Liberazione della Libia. Forse ci sono serie preoccupazioni nel settore bancario svizzero, che il trasferimento illegale di fondi libici al CNT possa avere conseguenze disastrose per gli svizzeri, come pure per l’economia europea e degli Stati Uniti d’America.
In risposta al nostro articolo sul fallimento delle Nazioni Unite nell’aderire ai suoi principi nsnbc ha ricevuto una telefonata da un alto comandante nei ranghi NATO attualmente coinvolto nella guerra libica. L’ufficiale della NATO, che per ovvie ragioni deve essere protetto in forma anonima, ha riferito che sono aumentate le preoccupazioni tra i comandanti NATO, che i crimini di guerra commessi attualmente dalla NATO, in Libia, e sotto il loro comando, possano avere gravi ripercussioni su di loro personalmente, in caso qualche paese con competenza internazionale invocasse i Principi di Norimberga. Segretamente, ha detto, “alcuni di noi stanno incoraggiando i nostri ragazzi a rifiutare gli ordini di bombardare obiettivi civili, ne abbiamo avuto abbastanza”. Egli ha continuato: “Sempre le stesse bugie, nella prima guerra mondiale hanno detto che le truppe sarebbero state a casa entro Natale, e si sa cosa è successo”. Alcuni piloti canadesi e francesi hanno seguito l’incoraggiamento e si sono rifiutati di bombardare oltre obiettivi civili.
Analisti di intelligence mettono in guardia su un aumento del rischio per [una operazione] False Flag con l’abbattimento di un aereo di linea da parte delle Unità Operazioni Speciali degli Stati Uniti, dopo un allerta della Fox News che ha dichiarato che il Pentagono metterà più truppe a terra per una missione di ricerca e distruzione di missili antiaerei a ricerca di calore che ha riferito “potrebbero cadere nelle mani dei terroristi”. Gli analisti dell’intelligence nsnbc hanno dichiarato di percepire in genere l‘allerta di Fox News e nonchè i reports di ABC news come possibili sceneggiature per preparare la popolazione negli Stati Uniti ad una certa narrazione, dopo che una [operazione] False Flag sia stata commessa. ABC è notoriamente conosciuta per i suoi stretti legami con l’intelligence. Una delle ragioni più evidenti per cui [quel] telegiornale è percepito come una sceneggiatura è che tutte le operazioni speciali sono avvolte dal segreto. Nessuna operazione davvero speciale sarebbe mai stata pubblicamente annunciata per dare l’obiettivo, il vantaggio di una conoscenza prioritaria. Dopo che nsnbc ha recentemente riferito della maggiore probabilità di un attacco terroristico false flag, consideriamo ora che il rischio sia aumentato significativamente.
I principali media si specializzano in quello che sanno fare meglio: rovesciare la verità (sinonimo di cattiva fiction), non fare ciò che i giornalisti sono tenuti a fare, il loro lavoro, e in particolare coprire le guerre imperiali per il dominio e per le sostanziose spoliazioni.
Con il Consiglio nazionale di transizione (NTC) di Libya che cade a pezzi e le forze ribelli allo sbando, i titoli di oggi, riportati da una indipendente non-a-letto-con* giornalisti ed altre fonti, smentiscono la verità (*n.d.t. gioco di parole un-bed-with con unbedded giornalismo che compila i reports seguendo le veline rilasciate dalle unità militari sul campo). Il 16 agosto il diario libico di Lizzie Phelan “ha chiarito le ultime notizie spazzatura dei media sulla Libia”, dicendo:
E ‘chiaro che i boss dei media vogliono libici demoralizzati che pensino che tutto è perduto così che rinuncino. Inoltre, la NATO sta “disperatamente cercando di ottenere qualche vittoria prima del 17 agosto (17 ° giorno di Ramadan), una data molto importante nel calendario islamico.
Il 17 ° giorno di Ramadan nel 624 d.C. nel calendario islamico, il Profeta Muhammad riportò un’importante vittoria a Badr, in Arabia Saudita ai giorni nostri. E ‘stato un punto di svolta fondamentale contro i suoi avversari.
Sull’avanzata veloce di oggi le fonti dei maggiori media falsificano i rapporti “per creare confusione e panico sul terreno.”
In un discorso telefonico del 15 agosto inviato ai sostenitori ammassati in Piazza Verde, Gheddafi “, ha ribadito i suoi appelli per il popolo libico a rimanere saldi nello sconfiggere gli alleati della Nato a terra e della stessa Nato.”
Phelan ha anche riportato notizie non confermate che dicono che sarebbe stato catturato il comandante ribelle Khalifa Hefter, ex ufficiale dell’esercito [libico] trasformatosi in risorsa della CIA, che aveva precedentemente vissuto vicino a Langley, il quartier generale della CIA in Virginia, a partire dai primi anni 1990.
Se fosse vero, creerebbe ancora più scompiglio tra i leader del Consiglio Nazionale di Transizione (TNC), forse sarebbe meglio descritto come la banda che non può sparare o procurarsi le proprie storie in maniera leale.
“Così la guerra mediatica va avanti”, ha detto Phelan, sul terreno a Tripoli, riportando importanti verità sul suo sito Lizzie’s Liberation, al quale si accede tramite il seguente link:
Contrastando i rapporti falsificati dei più grandi media
La volgarità del mentire non ha bisogno di commento. Farlo per una vita è più che una vergogna. Non scoraggia gli acquirenti, tuttavia, come titolano gli scrittori David Kirkpatrick e Kareem Fahim del New York Times, “Un alto funzionario libico sembra defezionare, come i ribelli difendono i recenti guadagni “, dicendo:
Il ministro Nassr al-Mabrouk “è atterrato al Cairo in un aereo privato con nove membri della famiglia che erano in viaggio con visti per turismo …. La defezione potrebbe segnalare una nuova crepa nel governo di Gheddafi ….”
Riscontro del fatto:
Al-Mabrouk non ha defezionato, come ampiamente riportato. Ha lasciato per un intervento al Cairo, dicendo che sta saldamente con Gheddafi. Non sorprende che volesse membri della famiglia con lui per un sostegno.
Kirkpatrick e Fahim hanno continuato dicendo: “i (R)ibelli, incoraggiati dai loro guadagni nei giorni scorsi, stanno perdendo la spinta a fare delle concessioni”.
Riscontro del fatto:
Le vittorie ribelli falsificate sono, infatti, sconfitte non dichiarate e confusione. Inoltre, senza il sostegno aereo della NATO, sarebbero stati sbaragliati mesi fa. La copertura aerea ha anche dato la possibilità alla NATO di massacrare e ferire migliaia di civili libici, così come causare una distruzione di massa orribile, collegata ad obiettivi imperiali, non militari. Entrambi gli scrittori del Times hanno anche riportato le pretese dei ribelli di avere circondato Tripoli così come di aver tagliato le linee di rifornimento chiave. Niente di tutto questo è vero, ma controllare i fatti non fa parte del lavoro di descrizione degli scrittori del Times – che riportano solo resoconti ordinati dai loro padroni.
Da Tripoli, una giornalista indipendente analista del Medio Oriente e Asia centrale, Mahdi Nazemroaya ha spiegato in una e-mail questa mattina:
“L’insurrezione è stata sconfitta a Misurata. La NATO ha risposto con bombardamenti massicci. Una via è controllata. Zawiya e Sorman non sono cadute. Ci sono stati attacchi lungo il percorso. Stanno cercando di tagliare le vie di approvvigionamento ma non ci sono riusciti.
Il 15 agosto, la scrittrice Leila Fadel del Washington Post non ha fatto meglio di altri resoconti titolando, “Gheddafi isolato, come avanzano i ribelli, aiutante vola al Cairo,” falsificando la stessa propaganda come le loro controparti del Times, e sostenendo che i ribelli tengono “una morsa sulla capitale libica, Tripoli. ”
A Londra sono complici anche scrittori del Guardian , che titolano le seguenti storie del 15 agosto e 16 agosto, meglio chiamarle come menzogne dei media:
15 agosto: “Il ministro dell’Interno della Libia vola in Egitto in un apparente defezione”
15 agosto: “ribelli libici entrano nella città petrolifera dove una battaglia decisiva può ancora essere combattuta”
Riscontro del fatto: Zawiya, fu riferito, era saldamente controllata dalle forze di Gheddafi.
15 agosto: “Nessuna situazione di stallo in Libia – la scritta è sul muro per Gheddafi”
16 agosto: “La Libia mostra segni di scivolare dalle mani di Muammar Gheddafi”
16 agosto: “Live Siria, Libia e Medio Oriente disordini – aggiornamenti in tempo reale,” molti, nei fatti, falsificati come gli altri.
Anche Al Jazeera è complice di dichiarazioni mistificate sulla Libia. Il 16 agosto ha titolato, “ribelli libici spingono per isolare Tripoli,” suonando più come CNN, Fox News e New York Times che come [opera di] validi giornalisti.
Il rapporto, riguardo l’isolamento di Tripoli che invece controlla la maggior parte di Zawiya, ha ripetuto la stessa disinformazione e altri fatti distorti.
Un precedente rapporto del 12 agosto ha sostenuto “Libici in fuga dicono che il regime di Gheddafi è in pezzi”, come i ribelli avanzano verso la capitale.
Ancora una volta falsità.
Al Jazeera, ovviamente, ha sede, è finanziata ed è controllata dal Qatar, un partner di coalizione della Nato contro la Libia, le sue forze armate sostengono i ribelli a terra.
Come risultato, [Al Jazeera] riporta cose prive di credibilità e deve essere evitata. Un arrabbiato editore arabo As’ad AbuKhalil dice che è “come guardare MSNBC dopo che è stata acquistata da Murdoch”.
Naturalmente, [Al Jazeera] è priva di valore sotto il suo attuale proprietario, Comcast, e sotto quello precedente, General Electric, in particolare sulle questioni della guerra e della pace, così come sull’imperialismo senza legge statunitense.
Un commento finale
La battaglia per la Libia continua. Numeri schiaccianti sostengono Gheddafi e [i libici] vogliono il loro paese libero dal controllo imperiale. Sono anche pronti a lottare per esso, consapevoli dell’inaccettabile alternativa – colonizzazione, saccheggi, perdita della libertà, e forse della propria vita.
Quale migliore motivi per resistere a quelli!
Stephen Lendman vive a Chicago e può essere raggiunto a lendmanstephen@sbcglobal.net oppure visitare il suo blog www.sjlendman.blogspot.com
Menzogne di una notte insonne (anche sotto il fortunato cielo italiano che nessuno bombarda dal 1945). Menzogne e arroganza fino all’ultimo in una guerra cominciata e continuata con notizie false, in cui i media hanno avuto il ruolo dell’aiuto carnefice. Solo la tivù russaRt e quella venezuelanaTelesurspiegano che è una vittoria dovuta alla carneficina compiuta dalla Nato anche con droni ed elicotteri Apache soprattutto negli ultimi giorni. L’obiettivo è è quella democrazia che il popolo libico merita, dice il premier britannico Cameron. Peccato che in tutti i mesi scorsi proprio la Nato e i “ribelli” avessero sempre lasciato cadere le proposte di libere elezioni con controllo internazionale avanzate dal governo libico.
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Cosa dicono i soliti media
La Nato fa strage a Tripoli bombardando di tutto e uccidendo 1.300 persone in poche ore come denuncia Tierry Meyssan del Réseau Voltaire; ma Repubblica on line scrive che Gheddafi bombarda la folla. Giusto un titolo, senza spiegazione, giusto un modo per non perdere l’allenamento. La stessaRepubblica che non si è mai degnata di chiamare soldati i membri – decimati — dell’esercito di un paese sovrano (erano sempre definiti “mercenari e miliziani”), adesso chiama “soldati del Cnt” i ribelli, tacciando invece di “pretoriani di Gheddafi” i superstiti soldati libici (quelli non decimati dalla Nato). (A proposito: uno del Cnt, Jibril, ha fatto appello ai suoi armatissimi “ragazzi” affinché diano prova di moderazione e non attacchino gli stranieri e chi non li appoggia (il rischio è certo visti i precedenti).
L’Unità scrive che Tripoli “è insorta”, quando in realtà è occupata dai cosiddetti ribelli con la copertura aerea della Nato e i civili cioè i disarmati se ne stanno rintanati nelle case (vedi le testimonianze ottenute al telefono).
Il Corsera con il suo embedded sceso dalle montagne insieme ai ribelli spiega enfatico che dopo la “liberazione” di Zawya, “Tripoli si è sollevata” quando in realtà è stata piuttosto atterrata dai bombardamenti.
E Rai News 24? Peacelink protesta con la redazione: “Nel vostro servizio avete nascosto il ruolo dei bombardamenti Nato, presentando i ribelli che libravano la Libia soli e festanti, per acclamazione popolare; alterato il senso della risoluzione 1973 che non prevedeva l’appoggio militare Nato agli insorti; taciuto il massacro in corso a Tripoli; presentato prevalentemente il punto di vista Nato (e sempre ripetono la storia dei mercenari neri e dei cecchini).
Anche il Fatto ci casca: “L’avanzata del Cnt rallentata dal traffico e dal caos e dacentinaiadi libici che inneggiano alla fine del regime”; “I tripolini sono usciti per festeggiare l’arrivo dei ribelli”. Ma centinaia di persone sono tante, in una metropoli? E comunque la foto della festa viene da Bengasi…
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Tivù e media vari pubblicano foto di feste in piazza. Ma solo alcuni dicono che non si riferiscono a Tripoli ma a Bengasi appunto (da dove comunque decine di migliaia di abitanti sono fuggiti nei mesi scorsi e non più tornati nel regno degli uomini e dei bambini armati). Lo fa rilevare Peacelink osservando questa galleria.
A Tripoli, sono i soli armati ribelli a festeggiare. Ma il fatto che si mescolino le cose nella stessa galleria non è casuale.
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Per dare l’idea di festeggiamenti che non ci sono, Cnn mette foto di festeggiamenti non datati a Bengasi.Mentre la reporter dice “vedo strade vuote, le immagini sono di folle festanti con bandiera monarchica, però evocano Tripoli. In un altro collegamento, la elmettata reporter spiega – non senza ripetere la solfa del pericolo di cecchini di Gheddafi — che assolutamente nessun civile nelle strade…allora chi sta festeggiando? Gli armati. E sempre il titolo è “la Nato teme che Gheddafi possa colpire i civili”. Quindi pronti al tiro al piccione.
La cronista di Al Jazeera con elmetto dalla Piazza verde (il nome è già stato cancellato), parla di festa (e di paura per i soliti cecchini di Gheddafi…) del popolo libico, “vedetecentinaia di persone” (in una città con milioni di abitanti)…alle sue spalle si pressano con la bandiera monarchica i ribelli armati, ma per lei sono i civili, il “popolo”, “you can see how people are excited, now they are in control of the capital”. La confusione voluta fra civili e amati ha fato da leit motiv di questa guerra. Anche a Baghdad, il giorno della caduta della statua di Saddam a opera di due marine Usa, gli iracheni presenti si contavano in qualche decina…Un film già visto.
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La mattina la Cnn parla al telefono con la solita plurintervistata ottimo inglese libica diciannovenne che dice che dopo 42 anni sono liberi di parlare al telefono (ricordo però che gli oppositori a Gheddafi più che la mancanza di libertà mi evocavano, settimane fa, “gli ospedali che non funzionano e le scuole dove non si studia bene l’inglese”!); la tivù le chiede: “ma non c’è gente in strada, solo fighters?” e lei conferma. Allora, le folle festanti?
Anche la Reuters scrive: “I ribelli entrano in Tripoli, la folla celebra”. Quale folla? Non c’è nessun video né foto!
Intanto nessuno parla degli ospedali, che dovrebbero essere al collasso per troppi clienti.
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Parlano i testimoni
Molti telefoni di persone incontrate a Tripoli poche settimane fa non rispondono (“out of order”). Per esempio Rafika, tunisina, ottimo italiano, che lavorava alla mensa dell’ospedale Tebbe, chissà quanti feriti ci sono adesso là.
Ma qualcuno risponde.
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Mohamed, giovane del Niger che vive a Tripoli da 3 anni (lavorava con i cinesi) e che si arrovellava settimane fa su come spiegare al mondo la verità, adesso è rintanato in casa: “Siamo impotenti anche noi. Chi è disarmato non può avventurarsi fuori, dove tutti sono armati e si combatte. E’ terribile ma non possiamo che aspettare. Spero che non ci sia un’altra carneficina”. Ieri diceva “hanno bombardato intensamente anche vicino a casa mia, si è levata una grande polvere, impossibile respirare. Stiamo in casa, e preghiamo, è il ramadan”. L’altro ieri, prima degli ultimi sviluppi, chiedeva: “MA si sono viste lì le immagini della strage di 85 civili a Mejer, sotto le bombe della Nato fra l’8 e il 9 agosto? Sono sconvolto, anche perché qui i media internazionali non ne hanno parlato”.
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Era impaurito sabato sera il cristiano pakistano Nathaniel, che già settimane fa si chiedeva dove sarebbe andato con la famiglia dopo 21 anni in Libia se gli islamisti fossero arrivati: “My sister qui bombardano di continuo, e sembra che i ribelli siano vicini… non so cosa fare, dove andare, chi ci proteggerà? Starò in contato con la cattedrale”. Oggi il suo cellulare non sembra aver copertura.
Se Nathaniel sapesse che forse è stata saccheggiata la chiesa a Dara (e monsignor Martinelli è in Italia).
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Così dice la statunitense JoAnne, da mesi a Tripoli con suo marito per documentare negli Usa i crimini di guerra della Nato e dei ribelli: “Siamo chiusi nell’hotel Corynthia, al centro di Tripoli. Nessuno si avventura fuori. Gli Apache hanno ucciso molte persone e i ribelli hanno armi pesanti… Doveva partire una nave proveniente da Malta, per evacuare gli stranieri ma i ribelli l’hanno bloccata”.
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Anche Hana, libica che lavorava per una compagnia petrolifera, è chiusa in casa, da parenti: “Ci siamo spostati perché la nostra casa è troppo vicina a Bab El Azyzya”, qui è tranquillo ma nelle strade non c’è nessuno. Mi hanno detto che volavano anche gli Apache, io non li ho visti vicino a casa. Sì, abbiamo l’acqua e la luce e cibo abbastanza. Stiamo ancora digiunando per il ramadan… fino a fine mese. Non avrei mai pensato che finisse così”.
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LizziePhelan, giovane giornalista inglese indipendente, aveva un blog che le è stato bloccato: “Poco prima avevo denunciato alla tivù russa RT il fatto che Al Qaeda sia ben presente fra i ribelli arrivati a Tripoli. Qui intorno al Rixos la situazione sembra adesso calma. Ma non si sa come evolverà. Aspettiamo di andare, noi stranieri, in un’ambasciata, forse quella russa”.
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Non risponde il telefono di Zinati, quarantenne libico che da mesi “abitava” con il suo computer su un tavolo all’hotel Rixos cercando di aiutare il portavoce Mussa Ibrahim nei difficili rapporti con i giornalisti e con le delegazioni: “Ero tornato qui in febbraio per sistemare delle cose e ripartire per il Canada dove vivo da anni; invece sono rimasto, non potevo lasciarli così” diceva settimane fa.
La guerra Nato in Libia, la quinta alla quale l’Italia ha partecipato in venti anni, a cento anni dall’avventura coloniale in Libia, continua com’è iniziata: con grandi menzogne e una continua mistificazione, anche grossolana. Ignorando le vere cause. E con nessun rispetto per le vittime, tante.La Norvegia — paese più civile — si è ritirata. L’Italia, serva in passato e ora, no.
Un presunto video del lancio di un missile scud da parte delle forze lealiste di Gheddafi a Bregha (missile poi schiantatosi nel deserto) dà la possibilità a Fox News di esercitarsi nell’arte della grottesca manipolazione dei filmati che hanno per soggetto una torre (minareto) e un missile… dopo l’11 settembre non si erano più esibiti in quest’arte per la quale evidentemente hanno un “debole”…
[17.08.2011 p.m.] Bandiere verdi sventolano ancora ben visibili sugli edifici del centro di Zawiyah nella quale la battaglia tra le forze lealiste di Gheddafi e i golpisti di Benghasi è tuttaltro che conclusa. Gli scontri sono particolarmente intensi e l’avanzata drammatica dei ribelli è costata un enorme numero di perdite. Durante la notte più volte è stata lanciata la richiesta urgente dell’allestimento di un ospedale da campo per i ribelli alle porte di Zawija. I ribelli sostengono di avere il controllo solo di parte della raffineria nel nord della città sulla costa mediterranea mentre truppe lealiste e lavoratori civili sarebbero rimasti all’interno del complesso. Come ha potuto sperimentare un fotografo e giornalista della AP (Associated Press) il fuoco dei cecchini è molto pesante e ha causato buona parte delle perdite ribelli delle ultime ore. L’intera città è infestata di piccole unità combattenti dell’esercito regolare che impediscono il controllo del centro di Zawija. Un medico dei ribelli a Brega, Mohammed Idris, ha detto che l’ospedale da campo è stracolmo per l’alto numero di vittime e molti feriti sono trasferiti a Benghazi per essere curati. Solo nella notte di martedì ha riferito che sono stati uccisi 18 ribelli mentre 74 sono stati feriti. I combattimenti si sono concentrati sul versante meridionale di Brega e la maggior parte delle perdite tra i ribelli è stata provocata da cecchini e dal lancio di granate da mortaio.
Leonor en Libia ha scritto [17.08.2011 p.m.]: “Stasera i mercenari della Nato hanno annunciato che faranno grandi progressi. Anche se i media occidentali hanno sostenuto dalla stazione televisiva Aljazira che il leader libico fuggirà, NON È VERO. Qualsiasi libico sa che non è vero”. Il leader libico andrà fuori dalla Libia solo da morto. Lui ha detto “Io non ho paura di questi aerei che sganciano bombe” “Non mi sono mai spostato dalla Libia dove ho il mio popolo e il mio Dio”.
Ibrahim Mussa riporta che l’esercito libico ancora non si è mosso con il massimo della forza, tranne che ad Al Brega e la Nato lo sa: “Finora non ne abbiamo avuto bisogno”. Sabrata è completamente controllata dal governo libico e non ci sono mercenari in giro . All’interno di Surman si trovano molti ribelli e il governo ha parlato con la gente della città e ha detto di avere un po ‘di pazienza e sta per essere liberata. Attualmente la città è completamente circondata dall’esercito libico. I ribelli hanno chiesto all’esercito di negoziare ma l’esercito ha detto che ormai non c’è trattativa possibile, perché se gli desse il permesso di andarsene, tornerebbero indietro un’altra volta. Zawia è completamente controllata dal governo libico e la sua gente, tuttavia ci sono alcuni ribelli in giro. La Libia dice che vi sono centinaia di morti a Bengasi conservati in automobili frigorifero perché hanno paura di darli alle famiglie. Due giorni fa i ribelli hanno consegnato più di 30 corpi di Ijdabiya, ma le persone non sanno che ce ne sono più del triplo. Farag Mursef Ashage è morto al confine egiziano con altre due persone. Sono tutti di Al Qaeda e sono stati trovati con 1 milione di LYD. La Libia ha detto che era stati mandati a comprare automobili. Alcuni mercenari sono andati in Egitto e ha dimostrato per la terza volta in davanti all’ambasciata libica accompagnati da un giornalista televisivo di Aljazira. L’esercito egiziano li ha fermati e una donna libera è saltata sul giornalista di Aljazira e gli ha rotto la macchina fotografica. Alkatab Fathi, dirigente dell’esercito di Al Qaeda è stato ucciso due giorni fa in Ijdabiya.
Ieri sera l’armata della NATO ha bombardato il centro di Jufrah. Bengasi attualmente non ha gas per permettere alle persone di cucinare dopo il digiuno nel mese del Ramadan.
I mercenari NATO sono ancora senza una guida e ora quelli NATO che stanno combattendo a terra sono di Al Qaeda. Per esempio, sulle montagne di Nafusa sono tutti di Al Qaeda, del Qatar e della Francia (n.d.t. registrata da diversi giorni la presenza di mercenari della legione straniera francese). Al Qaeda sta utilizzando l’Occidente senza rendersi conto del potere che stanno dando a queste persone così pericolose.
La TV Aljazira mostra alcuni mercenari al confine della Tunisia ha detto lo controllano ma non è certo.
I ribelli dicono che si muoveranno fino a Sabha, ma non oseranno entrare. Ieri, per esempio più di mezzo milione di libici a Sabha sono scesi in strada con le loro pistole sparando in aria e con le bandiere verdi per mostrare la loro forza e determinazione. Ghari è completamente controllata dal governo libico e hanno messo alle strette i ribelli in una piazza.”
[17.08.2011] Le forze leali a Gheddafi controllano il terminal petrolifero di Brega e il suo porto strategico; la città è ubicata a 750 km ad est della capitale Tripoli. teleSUR
Da Chris Sedlmair RT ore 12.00 a.m. [17.08.2011] @LibyanLiberal: al mattino i ribelli che controllano metà della città di Surman hanno giustiziato 35 impiegati governativi e le loro famiglie di Kwehldi.
17.08.2011 – Sono i primi filmati a venir fuori da Misurata dopo che le forze libiche di difesa hanno liberato la città [16 agosto] dai ribelli terroristi. Questi video sono stato presi dall’esercito regolare libico mentre liberava Misurata dai ribelli. Nel frattempo i mezzi di informazione della NATO e dei ribelli tacciono su questo, mentre in realtà stanno ancora sostenendo che sono”sul punto di liberare Tripoli”, una rivendicazione che hanno fatto per 4 mesi in quello che anche i loro sostenitori più accaniti stanno arrivando a capire sia finzione e illusione propagandistica.
Qualcuno ricorderà nel mese di marzo la notizia data dal quotidiano israeliano Maariv secondo cui Israele e i suoi servizi appoggiavano il colonnello Gheddafi contro i ribelli golpisti? Secondo un documento scritto in ebraico, un accordo sarebbe stato firmato ma tra Israele e il Consiglio nazionale di transizione (CNT) a Bengasi, in Libia, per la creazione di una base militare sionista nella regione di Jebel Akhdar, per un periodo di 30 anni nel caso arrivassero al potere.
Il documento delle “Forze di Difesa di Israele”, venuto in possesso di un ufficiale ucraino dei servizi segreti, ha rivelato il contenuto dell’accordo siglato tra Israele e il Consiglio di Transizione Nazionale della Libia a Bengasi che consisterebbe nella realizzazione di una base militare al confine libico sulle Green Mountains; in cambio Israele avrebbe (come poi di fatto ha fatto) fortemente sostenuto l’opposizione libica, fornendo armi, facendo pressione sui paesi europei a riconoscere il CNT e la formazione dei membri dell’opposizione al fine di preparare un esercito forte. Israele, come parte della strategia, si sarebbe impegnata a spingere diplomaticamente verso un’intensificazione dei bombardamenti aerei della NATO contro le forze pro-Gheddafi per costringerle a ritirarsi. Nessuna reazione è mai giunta da parte dell’opposizione libica di Bengasi a confermare o a smentire tali rapporti. L’Algeria sarebbe tra gli stati più colpiti dalla presenza dei sionisti ai confini con la Libia e questo permetterebbe un rafforzamento ulteriore dell’organizzazione del Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento, ora chiamato al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM) per avere più armi per svolgere le sue operazioni criminali nella regione, dopo la sua attività si è estesa a traffico di droga e armi. L’Algeria, con oltre mille chilometri di confine con la Libya, sarebbe il prossimo paese ad essere colpito nel quadro di un ulteriore rimodellamento degli equilibri nel nord Africa.
Dopo il bombardamento del centro archeologico di fama mondiale in Libya Leptis Magna, oggi [16.08.2011] una nave da guerra della Nato ha preso di mira l’antico anfiteatro di Sabartha arrecando notevoli danni.
Nelle ultime 24 ore nel tentativo di riprendere Brega le forze ribelli hanno perso 17 uomini e altri 88 sono stati feriti.
Ore 18.05 [16.08.2011] a Zawiyah si susseguono sparatorie nei quartieri della città; la battaglia continua nella Piazza dei Martiri; le forze ribelli sono bloccate da numerosi cecchini appostati tra le case. Jets Nato sorvolano la città; con un missile è stato colpito l’hotel Jawhara nel centro di Zawiyah, nel tentativo di snidare i cecchini. In diverse aree della città i militari fedeli al colonnello Gheddafi stanno utilizzando missili grad contro i ribelli.
Un rapporto Reuters dice su Zawiyah: “All’inizio di Martedì (16.08.2011), ribelli alla periferia di Zawiyah hanno detto che le forze fedeli a Gheddafi erano ancora sul bordo orientale della città, da dove hanno attaccato con mortai, razzi Grad e fuoco dei cecchini. Operatori sanitari in uno degli ospedali della città hanno dichiarato che 20 persone, un misto di combattenti ribelli e civili, sono stati uccisi lunedì e il bilancio delle vittime, per le prime ore di martedì mattina, era di un morto “.
L’agenzia Cinese Xinhuanet è il primo media a portare la notizia che Misurata era stata liberata dei ribelli dalle tribù vicine e dalla Green Army libica, la notizia che è stato riportata anche da un sito francese. Altre fonti confermano ed emerge che le tribù vicino a Misurata sono unite e con l’esercito libico hanno preso il controllo della maggior parte di Misurata compreso il centro e il porto.
Khalifa Hefter, comandante dei ribelli, già agente della CIA, indiziato fortemente per l’assassino del generale Younis sarebbe caduto nelle mani delle forze libiche, catturato dalla gente di Tawerga che entrava nella città di Misurata la scorsa notte… aspettiamo conferme definitive.[ @LibyanLiberal LibyanLiberal – Khalifa Hefter captured by the people of Tawergha that entered the Misrata city last night. #Libya#misrata#NTC]